Maxi tangente Unicredit pagata con i soldi dei risparmiatori. La storia

Maxi tangente Unicredit nell’affare crack Divania. Gli azionisti della banca non devono sapere chi è responsabile di aver pagato con il loro denaro, senza il decreto di liquidazione del giudice, una tangente di 475.000 euro al legale della banca prof. avv. Umberto Morera nominato perito dal Tribunale di Bari nella causa tra Divania e Unicredit del valore di oltre 280 milioni di euro che in qualità di pubblico ufficiale ha omesso di denunziare alla Procura della Repubblica che dalla documentazione oggetto di perizia risultava che i funzionari della Unicredit avevano operato addebiti in conto senza autorizzazione della correntista Divania appropriandosi indebitamente della somma di euro 183.772.789,12. Il legale di Unicredit prof. avv. Morera nominato perito del Tribunale nella causa tra Divania e la banca non ha denunciato questa situazione che è emersa soltanto successivamente al fallimento Divania , quando il P.M. Isabella Ginefra, che ha chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta di Profumo, Ghizzoni ed altri 14 funzionari di Unicredit, ha disposto una consulenza tecnica nella quale il perito della Procura – in base alla stessa identica documentazione esaminata dal prof. avv. Morera perito/legale di Unicredit nella causa civile tra la società e la banca, ha accertato che nel corso dell’operatività in derivati erano stati eseguiti addebiti per euro 183.772.789,12 sui conti correnti intestati a Divania in assenza dell’autorizzazione concessa dalla società, sottraendo questa somma all’attivo fallimentare. Se nonostante il clamore mediatico dell’accaduto (L’Espresso del 3/4/2015) non se ne sono preoccupate né la Consob né la Banca d’Italia, ci mancherebbe che siano i piccoli risparmiatori a preoccuparsi della gestione e dell’utilizzo di quanto investito nelle azioni Unicredit. Soprattutto i piccoli azionisti non devono tormentarsi per conoscere il nome di chi si è appropriato indebitamente del loro denaro per pagare una tangente di circa mezzo milione di euro che è stata trasferita al perito del tribunale e legale di Unicredit ostacolando la sua identificazione nel bilancio della banca con l’avallo degli organi di controllo. Ed è per questa ragione che nell’assemblea dei soci di Unicredit del 13/5/2015, in sede di domande pre-assembleari un socio ha chiesto: “Con riferimento ad un’inchiesta per corruzione presso la Procura di Bari, la stampa c’informa che sarebbero stati pagati 475000 a due periti, senza autorizzazione del giudice, i quali si sarebbero pronunciati in favore di Unicredit, in una causa civile relativa al fallimento Divania, del valore di oltre 280 milioni di Euro (L’espresso di venerdì 3/4/2015). Chi è che ha dato l’ordine di effettuare il pagamento senza che ci fosse autorizzazione dei giudici? R: L’indagine è coperta da segreto istruttorio.

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