Partiti, mucchio selvaggio senza programmi. E ne spuntano altri. La ricetta salva-Italia

Partiti, mucchio selvaggio. Capitan Renzi voleva a tutti i costi le riforme imposte dalla Troika, ma non ne ha azzeccata una a favore del popolo, finito sul lastrico. Solo elargizioni di bonus accattivanti, ma senza copertura finanziaria, tant’è che non vengono erogati. Poi, riforma Costituzionale sonoramente bocciata alle urne, Jobs act, e vaucher solo a favorire le multinazionali che investono in Italia, a prezzi di saldo. Insomma, il deserto dei Tartari, incluso l’Italicum. Infine il disastro banche con pompaggio pubblico per tenerle a galla, dopo averne sbandierato la piena salute  E non appena il M5S ha mostrato i muscoli sono montati gli attacchi mediatici sulla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Nel Pd, intanto, sale la protesta contro Renzi, e all’orizzonte si profila la scissione. Nel frattempo è sceso in campo il Governatore della Regione Puglia, l’ex magistrato Michele Emiliano, sindaco di Bari dal 2004 al 2014, a contestare l’operato di Renzi, e a proporre idee chiare in favore della ripresa.  Al Centro, nel ventre molle della vecchia, mai morta Dc, sorgono orticelli tutti protesi ad arraffare a suon di  spintoni l’agognata poltrona. Ma nessuno dei partiti ufficiali ha stilato un serio programma d’intenti. Questa laida casta di incompetenti pensa solo a impostare future alleanze, riempirsi le tasche, infischiandosene di un paese sepolto sotto il peso di un insostenibile debito pubblico, e di una pressione fiscale, tra le più alte nella Ue, che impedisce ogni ripresa. Ed allora, visto che codeste forze politiche  non hanno ne idee ne programmi, proviamo noi a disegnare qualche linea guida, un programma minimale, che rischiari come un arcobaleno, il plumbeo cielo futuro.

  • Chiudere le Regioni, stati nello Stato, spesso regno del malaffare, e luoghi trita denaro.
  • Regolamentare il flusso migratorio, con la stipula di accordi, in primis con la Libia. Bloccare le speculazioni malavitose che guadagnano con i centri di accoglienza.
  • Maggiori diritti per gli italiani
  • Ridurre le tasse (2 aliquote: una al 15% fino a 100 mila euro di reddito lordo, ed al 30% per chi è oltre). Aumentare le imposte sui giochi d’azzardo, e riaprire le case chiuse, che in Germania rendono allo Stato oltre 6 miliardi di euro. Diminuzione delle accise.
  • Taglio degli sprechi
  • Uscire dall’Euro e attuazione del Signoraggio, cioè stampare banconote senza emettere titoli di Stato
  • Piano massiccio di investimenti pubblici per infrastrutture ed innovazione tecnologica.
  • Riforma della Giustizia perché i processi non durino decenni. Legge elettorale che premi i singoli candidati e non l’ammucchiata selvaggia dettata dall’alto.

L’elenco sarebbe più lungo, ma ci fermiamo qui.

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