Pietra “tombale” sulle elezioni anticipate. Sondaggi impietosi

Pietra tombale. Mentre Renzi, Grillo, Salvini, e la Meloni sono in linea per andare subito ad elezioni anticipate, forse a Giugno prossimo, ciascuno con le proprie motivazioni, giunge la “gelata” dell’ex potente Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una dichiarazione riportata dall’Ansa, che riferendosi ai principi costituzionali, detta la propria linea, in un certo senso, delegittimando, di fatto, l’attuale Presidente Mattarella. E’ anche vero, però, che se Renzi, Grillo e Salvini, decidessero insieme di far cadere il governo, ne avrebbero la possibilità, e il ruggito di Napolitano resterebbe solo una indicazione di massima. Così l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commenta l’ipotesi di un voto anticipato: “Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno. In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate. Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa. Non si fa certo per il calcolo tattico di qualcuno…”.. “Nei paesi civili chi tradisce il proprio popolo viene processato, non viene mantenuto a vita come parlamentare, presidente e senatore”: così su Facebook il leader della Lega Nord Matteo Salvini. “Per Giorgio Napolitano nei “Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale”. Traduzione – scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -: dopo Monti, Letta e Renzi ci teniamo fino al 2018 il quarto governo di fila non scelto dagli italiani. Vergogna! Basta con gli inciuci di palazzo, coi voltagabbana e i prestanome di qualcuno: il popolo sovrano vuole votare ora e scegliere un governo che faccia i suoi interessi. Intanto gli ultimi sondaggi politici sono impietosi sarebbe un caos ancor più ingestibile. Il Pd ancora il primo partito, ma con il solo 29%, seguito a ruota dal M5S, con meno del 27%: molto indietro un’armata Brancaleone. In queste condizioni, è chiaro, un altro governo tecnico sarebbe dietro l’angolo, alla faccia di tutti i proclami ed intenzioni, espressione sbiadita di un popolo che vorrebbe esser sovrano, ma che nei fatti è ancora molto lontano dall’esserlo.

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