Scatta il prelievo indotto sul cumulo interessi dei c/c. La trappola della nuova firma

Scatta la nuova normativa del governo per la “tosatura” del correntista, varata nel più assordante silenzio dei media. Un doppio favore agli istituti di credito. Di fatto viene reintrodotto l’anatocismo, ovvero, i tassi di interesse che si cumulano al debito, norma cancellata qualche tempo fa, che era trimestrale, e ora diviene annuale. La nuova regolamentazione mette al riparo le banche su possibili azioni di rivalsa da parte dei correntisti. Il che tradotto in termini pratici significa che se un istituto di credito aumenta i tassi, e questi magari diventano anche di usura, non si potrà agire contro la banca. Dunque, l’operazione tassi parte dal 1° marzo 2017 e gli istituti di credito dovrebbero, entro tale data, aver inviato ai correntisti richiesta di autorizzazione all’addebito degli interessi sia attivi che passivi sul c/c. Tutto nasce nell’ottobre 2016, con l’entrata in vigore del decreto del ministero del Tesoro, 343 che ha recepito la delibera Circolare 343 su “ modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell’esercizio dell’attività bancaria”. La norma “trabocchetto” prevede che l’addebito degli interessi non possa più avvenire in maniera automatica, come accaduto sinora, ma prevede, altresì, che il correntista debba autorizzare la banca a seguito di una richiesta scritta. Nel caso il cliente non volesse firmare, e secondo noi sarebbe meglio, il pagamento degli interessi potrà essere effettuato, o allo sportello o in altre modalità previste dalle banche stesse. Nel caso il correntista non effettuasse il pagamento entro 30 giorni, questi subirà le azioni di recupero del dovuto da parte della banca, e la repentina segnalazione al Crif, come cattivo pagatore, il che comporta, come tutti sanno, il non poter più accedere a prestiti o mutui futuri. Ma la verità su quest’altra forma di estorsione voluta da Renzi, è l’autorizzazione alle banche di prelevare gli interessi dal c/c, e quindi ad applicare il ritorno all’anatocismo. Il cliente, firmando rinuncia a qualsiasi forma di ricorso contro la banca di cui è correntista. Inoltre, la banca potrà decidere autonomamente l’applicazione di tassi più elevati non si potrà obiettare un bel nulla.

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