Ponza, isola abbandonata all’incuria di Sindaco e politicanti
Ponza – “Tutti per Ponza” ma proprio tutti, o solo quei creduloni a cui sono stati promessi favori più o meno irrealizzabili. Nel frattempo tutti possono notare come degrada l’isola, l’economia va in malora e le attività soffrono nonostante i prezzi proibitivi. In realtà non c’è stata nessuna opera di riqualificazione del turismo, che è la principale risorsa economica dell’isola, il bilancio comunale va sempre peggio a causa della cattiva gestione e dall’incapacità di trovare risorse dalla regione e dai fondi europei.
Ponza, il turismo sull’isola è sempre più “mordi e fuggi”

Il turismo diviene sempre più “mordi e fuggi”, l’isola è sporca e trasandata, priva di servizi, anche igienici e le spiagge più belle restano inaccessibili. Tutti i progetti, che questa giunta si vanta di aver promosso, erano stati già programmati in precedenza, anzi si può dire che egli, il sindaco, ed il suo seguito, si sono affannati a disfare il lungo e impegnativo lavoro che era stato fatto in anni e anni dalla passata amministrazione e dal sottoscritto.
Non senza resistenze da parte di molti si era lavorato su molti fronti: in primis quello della tutela del paesaggio, della riqualificazione ambientale e della urbanistica contrattata, che è l unica forma praticabile oggi a causa del valore venale degli espropri. Perfino la graficizzazione del piano regolatore, rispetto a quella originaria approvata dalla Regione, è assolutamente priva di valore giuridico, in quanto l’unico documento che conta è quello originario depositato presso la presidenza della giunta regionale.
Le tavole del piano regolatore tra l’altro erano state già graficizzate e computerizzate “gratis et amore Ponza” dal sottoscritto in occasione delle “precisazioni” più volte votate in consiglio comunale relativamente al Piano Territoriale Paesistico Regionale e al precedente PTP dell’ambito n°14 della Regione Lazio. Il sindaco si vanta di aver convocato una conferenza dei servizi per luglio. Il porto turistico a Cala dell’acqua, per il quale mancano circa una trentina di autorizzazioni, è al di là da venire. L’annunciata conferenza è solo una bieca operazione propagandistica che si sta facendo per accattivarsi il consenso dei Fornesi. Intanto però, con la concessione rilasciata a una società privata, il danno è fatto, il sindaco e la sua giunta hanno regalato lo specchio d’acqua che appartiene ai Ponzesi quindi soprattutto a quei Fornesi, che potrebbero vantare sullo specchio d’acqua uno storico diritto simile ad un uso civico a favore delle popolazioni locali. Il sindaco invece aliena un bene demaniale pubblico, che è della popolazione e che da oggi in poi per scendere a cala dell’acqua dovrà pagare. Ricordo che la miniera è stata acquistata dal Comune di Ponza dal tribunale fallimentare con due miliardi di lire dati dalla Regione Lazio, la stessa ha finanziato il progetto di fattibilità del porto turistico da me coordinato di cui devo ancora avere una parte del compenso dal comune.
In nessun modo il porto turistico potrà essere realizzato prima del risanamento dei diciannove ettari dell’area degradata dell’ex miniera, come prescrive la delibera regionale di approvazione del piano regolatore di Ponza del 1983, questo risanamento costerà almeno quaranta milioni di Euro.
Chi li paga? Il fatto che detto porto sia di là da venire è da un lato una fortuna, perché il modo con cui si sta affrontando il problema è assolutamente sbagliato. Dov’è la viabilità? Dove sono i servizi? Dov’è il progetto di risanamento ambientale? Del resto il progetto presentato in conferenza dei servizi è stato redatto dallo stesso progettista che tanti anni fa fece il progetto del porto di Ponza mai realizzato.
Questo sarebbe il nuovo che avanza? Con il fetch di cala dell’acqua, aperto a furiosi venti di settentrione, verrebbe spazzato via con tutte le barche. Per il porto di Ponza invece com’è noto, era stato da me redatto un piano dei servizi a terra come previsto dal PRG vigente, visto che il progetto delle opere a mare era approvato da tempo immemorabile. Sono in molti a chiedersi perché non sono state realizzare le dighe foranee del porto di Ponza, resta un mistero che non ha risposta visto che avevo venti anni e già ne sentivo parlare. Sicuramente sono opere che devono essere fatte, ma la competenza e i soldi comunque non mi sembra siano del comune. Ma quale interesse aveva questa giunta di annullare il piano del porto da me redatto, che è stato il primo serio tentativo di razionalizzare una situazione caotica relativa alle concessioni a mare e a terra e che per la prima volta nella storia di Ponza venivano inventariate e regolamentate. Nel frattempo la giunta Vigorelli non ha trovato di meglio da fare di chiudere i cantieri di S. Maria. Chissà per quale motivo. Solo per acredine? o per contrastanti interessi? o per una forma di profonda cattiveria? Di fatto, si sono private tante famiglie artigiane del loro lavoro e i pescatori di poter riparare le barche, che ora devono portare a Gaeta. Si sono tolti dei presidi importanti, anche per la sicurezza ed il soccorso, senza dare una soluzione alternativa di delocalizzazione che per il momento non c’è.
Peraltro i cantieri hanno il loro fascino, e fanno parte delle tradizioni di Ponza, e in mancanza di alternative almeno per ora costituiscono l’unica possibilità di alaggio e varo di natanti in avaria. Del resto questi siti che si trovano dentro il porto non sono balneabili perché inquinati dal depuratore di Giancos, che non funziona ed emana un olezzo insopportabile. Nessuno pensa a realizzare quanto previsto nel mio piano del porto che questo sindaco ha dichiarato, senza alcuna valida motivazione, illegittimo. D’illegittimo c’è soltanto lui e i suoi compari asserviti a interessi privati, come quelli della centrale elettrica. L’assessore all’urbanistica che ha due figli con l’amministratrice nonché proprietaria della centrale. A proposito, deve stare attento a coloro che egli vorrebbe morti e che resuscitano perché qualcuno di questi potrebbe trascinarlo in tribunale. A Ponza dicono anche gli asini ragliano.
Riguardo al problema della fornitura di energia elettrica ad un prezzo migliore l’unica proposta seria da fare sarebbe quella di ricollegare l’isola con una condotta sottomarina che portasse energia e acqua. Si potrebbe rilanciare un progetto Europeo. Vi ricordate il progetto della Castalia per cui la Regione Lazio aveva stanziato trenta miliardi?
Mi sembra fosse stato l’allora sindaco Antonio Balzano a rigettarla, certo perché per difendere la bellezza di Ponza bisogna rifiutare il solare, il fotovoltaico, le pale a vento, i serbatoi e le antenne che deturpano la bellezza delle cupole Ponzesi. La ricchezza di Ponza è la bellezza dei suoi centri abitati e del paesaggio, come fate a non capirlo?
Durante la passata amministrazione della giunta Porzio, ho redatto varie proposte per l’arredo urbano di Ponza; avevo anche fatto miei gli studi dell’architetto Lemme, progettista del PRG di Ponza e della prof.ssa Morlacchi, amici e come me grandi amanti di queste isole e della loro meravigliosa bellezza. Rivenendo a Ponza dopo tanto tempo (non vengo per non fare incontri spiacevoli) non solo ho notato che del tentativo da me proposto di migliorare il decoro, almeno nel centro storico, non ne è stato fatto nulla ma è stata ignorata ogni norma da me proposta per regolarizzare imposte, tende, espositori, insegne e quanto altro. Intanto si sono autorizzate facciate di negozi in contrasto ad ogni buon gusto e tradizione.
Non parliamo dell’immondizia, i cassonetti nel centro urbano sono strapieni e debordano da tutte le parti, delle discariche a cielo aperto nelle strade secondarie. La stazione marittima ancorché orrida e abusiva, scempio della giunta Balzano e dell’Ing Fioravanti, ancorché irregolare è rimasta li com’era.
I tentativi di arredo sono ridicoli e di pessimo gusto, il traffico è caotico e disordinato, come sempre, invece di fare un piano dei parcheggi e degli slarghi stradali, si va a costruire una nuova strada che distrugge un paesaggio ancora intatto. Della mia proposta di fare un percorso esterno a mare che, oltre a difendere la costa, servirebbe a creare un percorso alternativo al tunnel tra Giancos e S.Maria nemmeno l’ombra. Ponza è un gioiello, va difesa, e non è vero che bisogna scardinare i vincoli. Bisogna fare delle proposte normative intelligenti a tutela del paesaggio, dell’ambiente, dei biotopi, degli ecosistemi. Lega ambiente Italia nostra LIPU dove siete?
Vi ricordate la figuraccia dei copertoni che si diceva venissero raccolti sui fondali e nvece erano stati portati col camion? Che fine hanno fatto? Mare vivo e goletta verde non vengono quest’anno a rilevare i banchi di Poseidonia?
Questa giunta illuminata, che spero sia sfiduciata dalla maggior parte dei Ponzesi, invece di mandare avanti i piani di recupero dell’abusivismo, e quelli di rigenerazione urbana, previsti dalla nuova legge regionale in itinere che ripristinerà ampliandolo il piano casa, minaccia di gettare a terra le case abusive.
Ridicolo, non si ricorda l’assessore Feola che sono stati da me a Cala Caparra a S Maria a Chiaia di luna e Guarini avviati tre piani di recupero? Forse è lui che ha fatto sparire gli elaborati depositati in comune.
E’ vero vanto dei crediti dall ’amministrazione comunale a seguito di convenzioni ovvero regolari contratti e lavori fatti durante gli anni che non mi sono stati pagati nonostante i finanziamenti regionali. Ma non sarà un analfabeta come Giuseppe Feola a decidere su quanto devo avere, sarà il consiglio del mio ordine e il Tribunale competente.
Qualche amministratore ne potrebbe rispondere anche in proprio se ha responsabilità e se ha da perdere. Soprattutto se dimostrerò che i danni non sono stati fatti a me ma all’economia dell’isola. Chi conduce il vapore deve avere l’esperienza per farlo e anche delle doti morali altrimenti fa la fine di Schettino. Non c’è nulla di peggio che affidare il destino della comunità ove si vive a degli asini presuntuosi.
Rodolfo Violo