Il caso Divania – Unicredit non finisce di stupire. In ballo risarcimenti per oltre 183,772 milioni

Il caso del fallimento Divania, da parte di Unicredit non finisce mai di stupire. In ballo risarcimenti per oltre 183,772 milioni. Così, mentre la banca pensa ad espandersi nell’Est Europa, mette le mani in tasca dei correntisti italiani.

di Roberto Casalena

Intanto, è stato disposto dal GIP del Tribunale di Bari il sequestro preventivo ai fini della confisca della somma di € 395.149,06 pagata da Unicredit senza autorizzazione del Giudice a due CTU (fra cui il prof. avv. Umberto Morera avvocato della banca) nominati dal Tribunale di Bari nella controversia tra Divania e la banca.

Unicredit con la complice distrazione degli organi di controllo ha utilizzato la somma di € 395.149,06 di proprietà dei suoi azionisti per corrispondere una retribuzione non dovuta al proprio avvocato Umberto Morera e ad un commercialista barese Alfredo D’Innella che come CTU e Pubblici Ufficiali erano venuti meno all’obbligo di denunciare il reato di appropriazione indebita aggravata della somma di € 183.772.789,12 che Unicredit ha sottratto dai conti correnti di Divania in assenza dell’autorizzazione concessa dalla società correntista per investirli in contratti derivati.

Questa situazione è oggetto dei procedimenti penali relativi al fallimento Divania e della sua controllata Parco Don Vito in corso presso il Tribunale di Bari nel quale gli a.d. Ghizzoni e Profumo e numerosi dirigenti della banca sono imputati del reato di bancarotta fraudolenta per aver sottratto la somma di € 183.772.789,12 dai conti correnti di Divania in danno della società, dei suoi soci e dei suoi creditori fra cui l’INPS e l’Agenzia delle Entrate. La condotta di Unicredit e le sue conseguenze sui creditori sono state dettagliatamente descritte dal Pubblico Ministero alle pagine 8-13 della Memoria depositata nel corso del procedimento penale relativo alla Parco Don Vito società interamente controllata da Divania.

Anche la Curatela del Fallimento Divania ha accertato che Unicredit ha sottratto all’attivo fallimentare la somma di € 183.772.789,12, che l’istituto di credito deve restituire come qualsiasi altro creditore che ha falsificato la documentazione contabile e fiscale relativa alle somme acquisite illecitamente per sottrarle alla procedura concorsuale traendo in inganno il Tribunale Fallimentare e la massa dei creditori.

Per questa ragione la Curatela ha predisposto un “Elenco addebiti non autorizzati per assenza della relativa autorizzazione all’addebito in conto” chiedendo al Giudice delegato “che la S.V. Ill.ma voglia autorizzare l’intrapresa di ogni azione legale tesa alla restituzione, nel breve tempo, alla massa dei creditori dell’importo di € 183.772.789,12”.

Nel frattempo Unicredit continua a impedire il riparto di questa somma fra tutti i creditori del Fallimento Divania e, nonostante sia di provenienza illecita, la utilizza nella propria attività riscuotendo utili milionari che sottrae all’attivo fallimentare a cui appartengono danneggiando Divania, i suoi 430 dipendenti ed i creditori come i contribuenti italiani rappresentati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione e dall’INPS che vantano crediti milionari nei confronti del Fallimento Divania.

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