Rivoluzione: chiusura banche, e stop a rate e mutui

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castronibanner728x90Rivoluzione, senza armi, senza politica, solo persone auto respon­sabili in grado di prendere coscienza. Un esempio: la serrata di tut­te le banche, al fine fine di istituirne solo una pubblica. Vediamo: i prestiti, oggi, vengono erogati con il denaro dei depositi (una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà, ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’os­servanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi), giacché il capitale sociale, in confronto alla mole dei mutui, è mise­ria. L’accantonamento dei fondi di garanzia è solo un irrisorio am­montare del totale costituente i depositi. In sostanza, se una banca va in default, ricorre al bail-in, per cui a rovinarsi sono azionisti, ob­bligazionisti, e semplici clienti. Inoltre, vi sono prestiti elargiti dalla Bce, a tasso zero, così il cordone si allunga ancora. Le banche ignorano proprio il lemma sviluppo. Dunque sarebbe opportuno ritirare tutti i risparmi depositati nelle filiali delle banche. Di qui passa la vera rivoluzione.

Vieppiù, se si tenta di prelevare un cifra discreta (40-50.000 euro), occorre prenotarsi con largo anti­cipo e fornire la motivazione. Ed a prova di quanto stiamo denun­ciando ecco gli ultimi dati Abi, relativi a Maggio 2016, in cui le ero­gazioni superano addirittura i depositi. Un marchingegno che crea una società di debito. A Maggio 2016 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.817,6 miliardi di euro è nettamente superiore, di oltre 138 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.679,4 miliardi di euro. Inoltre, i depositi bancari in Italia a maggio 2016 sono aumentati del 3,5% rispetto a maggio 2015, passando da 1.283,8 miliardi di euro a 1.328,7 miliardi, mentre si conferma la diminuzione, sempre su base annua, della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni. I depositi riferibili alle famiglie consumatrici si attesta­no a circa 920 miliardi. Sulla base delle ultime informazioni disponi­bili, riferite a fine marzo 2016, emerge che i depositi delle fa­miglie registrano un aumento del 3,2% su base annua, e gli incre­menti più sostenuti si registrano in Trentino Alto Adige (+7,8%), in Veneto (+5%), in Lombardia (+4,4%), in Emilia Romagna (+3,8%), in Friuli Venezia Giulia (+3,7%) e +3,6% in Liguria e Piemonte. Se­gni positivi anche in tutte le regionali meridionali: con punte del +2,9% in Puglia e del 2,5% in Basilicata.

mahatma-gandhiTirando le somme ogni nascituro ha già in dote un forte indebita­mento nei confronti dello Stato. A questi si aggiunge il debito genito­riale, per mutui, etc. . La finanza riduce in schiavitù interi popoli. La formula è il lavaggio del cervello, perpetrato attraverso la complicità dei media, martellanti spot pubblicitari, untori di un consumo, porta­tore insano di false sicurezze e falsi modelli (le rateizzazioni). Diciamo basta la rivoluzione è: a ciascuno il suo.

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