Cosa dovrebbe fare un governo serio per lo sviluppo?

La ricetta strutturale da 200 miliardi all’anno la forniamo noi, sperando che, almeno, il “poltronificio” ne prenda atto.

di Roberto Casalena

I vertici dei 5 Stelle, Di Maio in testa, hanno fallito con le loro ricette economiche e politiche, che sarebbero dovute essere miracolose.
Ed i risultati della catastrofe politico- economica del M5S sono sotto gli occhi di tutti, sondaggi a parte, mentre le elezioni regionali ed europee, hanno dato ragione al popolo.
Salvini, da parte sua, ha cercato di difendere fino all’ultimo momento l’insalvabile, ed alla fine di fronte ad una muraglia di niet, ha reciso la corda. Ed ha fatto bene.
Così, almeno, si sono scoperti gli altarini ( non quelli dei preti che è tutt’altra cosa), e cioè che Di Maio e company, pur di restare incollati alle loro comode poltrone, si sono venduti l’anima al Diavolo, ripudiando del tutto le loro origini di movimento innovativo e rivoluzionario contro la casta. Ma guarda un po!!!
Ed ora molti creduloni del M5S si stanno ricredendo, e sono già in fuga.
Renzi, intanto, ha deciso cosa farà da grande. Ottima notizia, destabilizzante per il nuovo governo, nato proprio sotto la sua propulsione, ed a cui Pd e M5S hanno abboccato all’amo.
E così, dopo aver indirizzato Pd e M5S verso il loro funerale, con la complicità di Mattarella, nella partita a scacchi giocata con questi ultimi, ha fatto scacco matto.

Ed ora Renzi se la gode con la sua neonata creatura politica “ Italia viva”, che sicuramente ne seppellirà molti dei suoi antagonisti , subito dopo il decollo fiorentino alla Leopolda.

E così, quando sarà il momento, nonostante le finte rassicurazioni date a Di Maio ed alla sua armata Brancaleone, il governo cadrà.
Ed ora veniamo ai contenuti che si dovrebbero attuare per il bene del Paese. Una manovra strutturale da 200 miliardi di euro, da destinare in parte alla riduzione del debito, ed un’altra allo sviluppo. Ecco, dunque la nostra ricetta di cui le forze politiche di governo e non, potrebbero farne uso , invece di riempire l’aria di bla, bla:

1) Riaprire le case chiuse , che in Germania rendono allo Stato 7 miliardi all’anno, ma da noi la cifra sarebbe sicuramente superiore. Tra l’altro le strade verrebbero sgombrate dalle donnine allegre e dai loro malfattori di ogni genere;

2) Rendere le droghe in farmacia, dietro ricetta medica, e senza segnalazioni. Anche qui un bel colpo ai trafficanti, oltre che un incasso per lo Stato che certamente potrebbe superare i 10 miliardi di euro;

3) Definire (e sarebbe ora) se l’oro di Bankitalia appartiene al popolo sovrano, e quindi spendibile .Fino al 2018 risultata pari ad un valore di 120 miliardi, poi sceso a circa 80, perchè sembrerebbe sia stato venduto per far cassa, e dunque per favorire banche, assicurazioni, ed altri, che ne detengono il controllo;

4) Cancellare il bonus degli 80 euro voluto da Renzi , che fu varato solo per fini elettorali ( valore annuo di 10 miliardi);

5) Togliere tutte le detrazioni fiscali ( valore di circa 100 miliardi), ad esclusione quelle per i disabili;

6) Cessione della seconda e terza rete Rai, ed abrogazione del canone;

7) Chi andrà in pensione o già la possiede non dovrebbe poter avere redditi da lavoro superiori ai 40.000 euro all’anno;

8) Riformare seriamente il Fisco, consentendo che si possano detrarre tutte le spese effettuate, e nel caso in cui risultassero risparmi, questi dovrebbero essere tassati con aliquote progressive, come accade con il modello anglosassone. E non a caso l’evasione negli Usa ed in Gran Bretagna oscilla intorno al 3%. Ciò consentirebbe a far circolare il denaro più velocemente, mentre ogni cittadino diverrebbe il controllore dell’altro;

9) Varare nuove forme di controlli efficaci, sia per il pubblico che per il privato;
abolizione del Senato e riduzione del numero dei parlamentari, con ulteriori risparmi di spesa , ed accelerazione nel varo delle leggi;
dare certezze alla proprietà immobiliare , prevedendo lo sgombero immediato contro chi occupa abusivamente, e ciò consentirebbe la rivalutazione degli immobili ed una maggiore propensione ad investire nel mattone;
abolizione del ricorso in appello per una giustizia più celere.

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