DC e UDC più vicine per un grande centro destra
L’anno 2021, addì 30 del mese di luglio, in Roma, presso la sede dell’UDC , ospiti dell’On.le
Lorenzo Cesa, si svolgeva riunione, sul tema elezioni amministrative 2021 – Roma Capitale e
valutazione posizionamento della DEMOCRAZIA CRISTIANA; -in rappresentanza del Partito Democrazia Cristina erano presenti : Franco De Simoni – segretario
politico, per delega dell’Ufficio Politico del 28.07.2021, Raffaele Cerenza – segretario
amministrativo, Antonio Ciccarelli – presidente del Consiglio Nazionale, Sandro Vecchi, Paola De
Benedictis, Gianfrancesco Vetere, nelle rispettive cariche;
in rappresentanza dell’U.D.C. era presente l’On. Lorenzo Cesa.
Si discuteva dell’attuale contesto sociale e politico, della emergenza Covid, della posizione dei
partiti anche in riferimento alle misure in atto da parte dell’attuale Governo ;
si palesava, ad opera dell’On.le Lorenzo Cesa, una idea di unificazione ovvero di compattazione
del centro destra, secondo pensiero già coltivato del leader politico di Forza Italia, in
compartecipazione di Lega, Fratelli d’Italia e altre Forze e Coalizioni centriste minori , con
inserimento di repubblicani e liberali. si relazionava, nondimeno, a seguito di pregressi incontri avvenuti nella decorsa settimana, in
occasione della presentazione di coalizioni di centro destra, con l’inserimento di repubblicani e
liberali e con la presenza di logo rappresentante lo scudo crociato.
Indi, l’On.le Lorenzo Cesa per U.D.C. manifestava l’invito all’ingresso della DEMOCRAZIA
CRISTIANA nella realtà dell’U.D.C. , utilizzando la relativa piattaforma U.D.C. ed ampliandola,
con ingresso nella Direzione, quale “organo di garanzia” di tutti, rimettendo insieme i “cocci”
delle forze di centro; si ideava la possibilità per i garanti di ciascuna realtà, un tesserando con
quote minime, sottolineando il momento “topico”, in considerazione del particolare “momento
storico”.
Esponeva, ancora, che anche l’U.D.C. veniva pregato di entrare in pregressi governi ma per
coerenza si era voluto soprassedere; l’invito al proporzionale, non risultava più attuabile al
momento, laddove di andava delineando un indirizzo con “sistema uninominale rinforzato”, con probabile modifica di legge elettorale al vaglio di “forze politiche”; con il sistema proporzionale, tuttavia, si poteva pensare di rimettere “in vita” un nuovo “centro destra”, riprendendo anche piccole realtà e consentendo la partecipazione di tutti i partiti minori.
Si deduceva che il centro destra era in “sfascio” e gli sforzi politici del leader di Forza Italia per la
cercare di contenere erano alquanto evidenti.
Si palesava la determinazione di rimettere insieme “i cocci” dei “democratici”, insieme anche alla LEGA, questa ultima forte della copertura di U.D.C. e FORZA ITALIA.
Esponeva, infine, che i “cocci nostri” avevano un valore tra 1,5 – 2 % , dato importante, laddove il centro destra, non riceveva consensi senza il centro; pertanto, era obiettivo la operazione dell’ 8 % di consensi, fungendo da cerniera per tenere compatto il centro destra, traballante per la
non continua presenza di Berlusconi, pur tenace nonostante la età.
Esponeva che la U.D.C., aprendo la Direzione , stabiliva ex novo le regole del gioco e ricreava il nuovo centro , mantenendolo nell’area di pertinenza e “centrista”.
Per le elezioni amministrative di Roma, si prendeva atto delle deleghe notarili rilasciate dall’U.D.C. per l’uso del simbolo scudo crociato, inviate proprio il 29.07.2021 e sottaciute da altri esponenti di FORZA ITALIA. Si manifestava l’idea di scrivere sul logo “unione democratici” , e ove possibile, inserendo anche
la dicitura “DEMOCRAZIA CRISTIANA”, pur in presenza di operazioni compiute circa la descrizione del simbolo, in vista della anticipazione delle imminenti elezioni amministrative .
Si manifestava, in ultimo, la disponibilità ad accordo politico nazionale inserendo il simbolo, logo e dicitura DEMOCRAZIA CRISTIANA, magari mantenendo il fondo di colore azzurro utilizzato della U.D.C. L’adesione della DEMOCRAZIA CRISTIANA alla Federazione, evitava ulteriori controversie di natura civile, entrando la prima (rectius: partito DEMOCRAZIA CRISTIANA) a pieno titolo ed
evitando anche problemi di raccolta di firme, in considerazione del pre-uso . Passando all’esame del simbolo in imminente utilizzo e in presentazione per le elezioni amministrative imminenti (termine 55 gg prima) si rilevava che già meno di un terzo era stata ridotta la l’aerea di visibilità della U.D.C. nel “logo comune” disposto con FORZA ITALIA, ma ove possibile, si faceva in modo di inserire la dicitura DEMOCRAZIA CRISTIANA.
In conclusione, si concordava disporre l’accordo per l’ingresso della DEMOCRAZIA CRISTIANA nella Federazione di centro, con indicazione e posizionamento della vostra Direzione, all’interno della piattaforma di garanzia, pur mantenendo autonomia i partiti.
Ad esito dei ringraziamenti per la ospitalità posta in essere, si rimandava ad un successivo incontro per concretizzare quanto oggetto di discussione, pur concordando e manifestando disponibilità ad una iniziativa pubblica ovvero diretta, comunicando che la coalizione di centro destra vedeva la presenza anche della DEMOCRAZIA CRISTIANA.