Si va a nuove elezioni. Draghi riconfermerà le dimissioni alle Camere, ed una mano la darà anche la Lega che si asterrà dal voto
di Roberto Casalena
Mario Draghi è stato trascinato, suo malgrado, a fare il gladiatore nell’arena politica di partiti bellicanti, in cui non si era mai cimentato.
E da subito, si è rimboccato le maniche risolvendo alcuni prioblemi mai risolti.
Dalla pasndemia al Pnnr, dalla crescita del Pil, ecc.
Poi, si è trovato a dover affrontarela guerra in Ucraina, i problemi energetici, l’nflazione, la disoccupazione, e per ultimo Conte, che avendo ancora il dente avvelenato per essere stato disarcionato da Palazzo Chigi, non vedeva l’ora di poter trovare una scusa per far cadere il governo, pur non avendo ,poi, ritirato i suoi ministri. Giochetti da terzo mondo, o meglio, da claun, altro che politica con la P maiuscola.
E così, dopo dopo la fuoriuscita di Di Maio dal M5S, il claun Conte si è ritrovato a braccetto con il suo compare, il comico Grillo, roba da circo equestre, altro che politica!!!
E Draghi, non avendo digerito, tra l’altro, il sostegno dei partiti che lo sostenevano per l’ascesa al Colle, ha trovato la giusta occasione fornitagli da Conte, per gettare la spugna, rinviare il vaffa dey a Grillo e Conte, uscendo da una tana piena di trappole e vipere.
Per cui, dopo lo scontro con Mattarella che lo ha rinviato alle Camere per la conferma o meno del mandato, ribadirà di certo la sua posizione, e cioè le sue dimissioni irrevocabili.
E così anche la Lega si asterrà dal voto, e si andrà a nuove elezioni ai primi di Ottobre.
E Conte ed il M5S spariranno in mezzo alla spazzatura, , mentre il centro destra, Meloni in testa, avranno la maggioranza, e si spera, finalmente, si possano veramente risolvere i problemi degli italiani.
Così, finalmente, ci leviamo dalle palle Speranza e La Lamorgese, due inetti appoltronati e buoni a nulla. E sembrasse poco.
Ma dopo le elezioni sarebbe il caso che anche Mattarella si dimettesse, e lasciasse il passo a Draghi. Almeno farebbe una bella figura, dopo tutte le riluttanze a mandare al voto gli italiani. Uno tra i peggiori Presidenti della Repubblica.
E poi sarebbe il caso che il nuovo governo uscito dalle urne riformasse anche l’elezione del Presidente della Repubblica, eletto dal popolo e non dai partiti, e ne riducesse la durata a 5 anni.