Cambiamento iniziato, e dove sono i 150 mln del Giubileo
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Cambiamento. Su Facebook, la sindaca Raggi ha scritto: «Un Campidoglio aperto ai cittadini. La nostra Capitale vedrà i romani consultati e coinvolti a più livelli nelle decisioni della nuova amministrazione. Sarà un Comune “open government” dove puntare a ricostruire il senso di comunità troppo spesso dimenticato in questi anni. Stiamo studiando dei sistemi per coinvolgere le persone nelle decisioni e nelle azioni di governo. Ogni atto verrà comunicato ai cittadini preventivamente, anche sui social, per esempio. Inizieremo a lavorare sui punti programmatici più cari ai romani, come detto in campagna elettorale, a partire dai rifiuti, dalla trasparenza e dalla mobilità». La prima cittadina della Capitale ha poi concluso, facendo riferimento alle aziende municipalizzate: «Sul fronte delle aziende municipalizzate chi ha avuto responsabilità è giusto che le porti fino a conclusione. I vertici di ogni azienda d’ora in avanti avranno l’obbligo di comunicare all’amministrazione capitolina ogni passo, con report quotidiani e settimanali. I romani devono sapere dove vanno a finire i loro soldi. È ora di risolvere le situazioni incancrenite e far ripartire i servizi».A questo proposito chiediamo alla Raggi di far luce su dove siano finiti i 150 milioni di euro stanziati dal governo per il Giubileo in due mandate e più o meno suddivise cosi: su 50 milioni di somme già previste, 30,1 milioni per strade, marciapiedi e caditoie: 12,230 milioni per varchi turistici ed infrastrutture metro; 6,8 milioni per la manutenzione del verde (ricordiamo che qualche mese fa a Via Cola di Rienzo sono state ripiantati 90 alberi, con il contributo totale dei commercianti); 1,2 milioni per bagni pubblici ( ?); le opere principali: rifacimento manto stradale e 4 segnaletica piazzale Ostiense (1,2 milioni) stazione S. Pietro (800mila euro), Lungotevere (9 milioni), Gianicolense e Farnesina (942 milioni di euro), ponti (1,5 milioni), Piazza delle Repubblica (1,1 milioni), Via Appia Antica (1,3 milioni). Verde pubblico: a Colle Oppio ( 600 mila) e Castel S. Angelo ( 900 mila). Altro che cambiamento.
La fascia tricolore profuma ancora di lavanderia ma il «faremo presto» annunciato subito dopo l’elezione è un desaparecido. La squadra stenta a prender sostanza e verrà presentata al fotofinish soltanto il prossimo 7 luglio, nel bel mezzo del primo consiglio comunale dell’era 5 Stelle. Indiscutibilmente in ritardo sulla tabella di marcia prevista. Il nuovo primo cittadino, difatti, sta correndo contro il tempo per comporre la squadra che la accompagnerà, di cui sono noti solo pochissimi nomi. Dalle parti del Campidoglio, lo staff ricerca con affanno i nuovi assessori, quelli sicuri sarebbero solamente quattro, mentre per gli altri continua il balletto dei nomi, tra rinunce e perplessità dei papabili e litigi tra le varie correnti dei 5 Stelle.
Sembra che lo staff della Raggi abbia difficoltà a trovare persone slegate dai partiti tradizionali e vicine allo spirito del Movimento. Un ulteriore ostacolo è stato rappresentato dal codice etico M5S che avrebbero dovuto firmare i futuri assessori, lo stesso sottoscritto dai candidati grillini. Il timore di dover sborsare di tasca propria i 150mila euro di multa previsti per chi viola il codice di comportamento non sarebbe stato indifferente a chi si trovasse a dover decidere rapidamente se accettare o meno l’incarico. E forse anche per questo nei giorni scorsi l’entourage ha abolito la clausola per gli assessori, che rimarrà valido solo per gli eletti del Movimento.
Il commissario Tronca, un super partes, e degna persona, ha trovato sul suo percorso, ostacoli di ogni genere e sostanza, anche insospettabili,(semplici dipendenti comunali) che ne hanno arrestato l’avanzata. Un muro di gomma, che la Raggi non potrà ignorare. Meglio munirsi di casco e solidi paraurti se no si vuole consegnare in anticipo, e dar luogo al cambiamento tanto sventolato a colpi di logos.