Banche: poco contante nelle tasche con i limiti ai prelievi
Ecco come il Fisco controllerà i soliti idioti, mentre i furbetti se la caveranno
di Roberto Casalena
Dal 1° di Luglio,e fino al 31 Dicembre 2021 sono vietati i pagamenti cash sopra i 2.000 euro. Poi, dal 1° Gennaio si scende a 1.000 euro.
Ma il problema è che tra Bancomat o cassa non si potranno ritirare contanti oltre i 7.500 euro, ne depositare importi della stessa cifra, nell’arco di un mese.
Si dirà, c’era una volta il contante. Ed ora non è che l’inizio di una favola distorta, mentre la realtà è ben diversa.
Una volta, ma non tanto tempo fa, se si chiedevano contanti di un certo importo, con preavviso, si potevano ritirare. Ora non più. Era denaro proprio, e quindi nessun problema. Ora non saà più così. Se provi a prelevare oltre 7.500 euro la banca non te li da, e se proprio li vuoi devi sottostare alle forche caudine del Fisco, perchè viene chiesto a cosa ti servono i denari , e poi,la richiesta inviata a Bankitalia e Fisco, che debbono dare l’Ok. Cioè, oltre la soglia stabilita scatta la Santa Inquisizione. La limitazione del contante, stando ai grandi cervelloni che ci governano, sarebbe un baluardo all’evasione ed anche contro le mafie, anche se queste ultime hanno altri sistemi per saltare gli ostacoli, ad iniziare dai paradisi fiscali.
Ed è bene ricordare che la maggior parte dei Paesi UE non applica la restrizione del contante, Germania in testa.
E così, tra contante con il conta gocce e passaporti vaccinali, agli italiani è stata messa la musaruola ed il guinzaglio. E che vuoi di più dalla vita!!
Intanto, le banche con l’aumento esponenziale delle transazioni con bonifici, assegni e pagamenti con Bancomat e carte di credito si riempiono il pancione di soldi, mentre dall’altra continueranno a tagliare il personale.
Ma per chi ha denari, la soluzione c’è: basta avere più conti correnti con diverse banche, e si potranno ritirare più soldi. Perchè i c/c non sono controllati insieme. Quindi, fatta la legge, trovato l’inganno.
E, dulcis in fundo, all’ufficio stampa dell’Abi , la Confindustria delle banche, risponde, da remoto, una segretaria, che non sa nulla di nulla.
E se all’Abi sono ridotti così, figuriamoci le informazioni o chiarimenti che possono dare alla stampa. Conclusione: il silenziatore nel sistema bancario. Sono fatti loro, mica nostri.