Berlusconi e le grandi manovre: dal Nazareno al nulla
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Berlusconi e le grandi manovre: dal Nazareno al nulla. Silvio Berlusconi forse non lo sa, ma ormai è destinato a prender voti, non di castità, solo dai Cocoon. Gira che ti rigira, sulla ruota di Arcore è uscito Parisi, con un compito ben delineato: far lievitare la fascia di moderati, e partorire la nuova aggregazione centrista. Ma cosa vuol dire oggi esser centristi, senza ne idee, ne programmi? La verità? FI teme il risucchio dalla Lega che già fa la cerbiatta a Le Pen, e con a capo il sempre vulcanico Salvini, già sottobraccio alla Meloni. Eureka! Ecco allora Silvio come novello Archimede: barra a dritta destinazione Centro. Già perché se si apporteranno modifiche all’Italicum, come tutto lascia presagire, si apriranno le danze a suon di waltzer con inciuci orizzontali e trasversali. Lapailissiano, se l’Italicum resterà così com’è, il braccio di ferro finale sarà senza ombra tra Pd e M5S, ma anche qui c’é tempo soprattutto per valutare l’operato di Chiara Appendino e Virginia Raggi, le neosindaco dai poteri davvero “speciali”. D’altronde finanche Grillo, aveva sostenuto, all’alba delle recenti consultazioni amministrative, che una vittoria a Roma sarebbe stata il Rubicone al governo del paese. Ora occorrerà attendere che si vada alle urne, a scadenza fisiologica ovvero nel 2018, talché nessuno mostra disegno di mollare gli scranni prima del dovuto, il richiamo delle sirene, tanto per fare un esempio, della lauta e agognata pensione. Nel frattempo ci sarà l’abituale cin cin per brindare al rammendo di una sbrindellata destra, mentre il Movimento 5 Stelle continuerà la sua corsa solitaria investendo anima e core, nella titanica impresa di scardinare il vetusto ma oliato sistema corrotto, e dai programmi a vista, per raggiungere il traguardo posto a Palazzo Chigi. Ognuno, intanto, se ne sta pensieroso sotto al Colle, cercando di recar borraccia al proprio mulino incurante degli altri, ad iniziare dal premier Matteo Renzi.