Scuola della vergogna, e le inchieste sulla ministra Giannini

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Palazzo Chigi - Il ministro Giannini illustra le linee guida sulla scuolaScuola della vergogna. I docenti Manager dell’Istruzione pilotati dai Dirigenti della DIstruzio­ne del sistema scolastico. Vergogna! Ancora pratiche burocratiche per poter continuare a lavorare. E che fine fanno tutti gli anni di pre­cariato? Che fine fa la preparazione e la sensibilità di quel docente che si è sempre informato pur non avendo avuto la possibilità di prendere specializzazioni del cavolo!? Ma codesti ministri incompe­tenti che mettono bocca senza il lume di conoscenza del vero fun­zionamento della Scuola, a cosa servono? Sì, inaccettabile questa forma di reclutamento imprenditoriale del post-berlusconismo. Si vuol capire o no che i docenti tutti hanno a che fare non con un pro­dotto da mandare avanti, da pubblicizzare perché la ditta o l’impre­sa non fallisca, gli insegnanti hanno a che fare con un prodotto umano, esseri umani, ognuno particolare nella propria individualità e la scuola non deve e ribadiamo non deve, proporre un bel niente, la scuola va avanti col passa parola dei genitori come da sempre è stato. Hai voglia a mettere un elemento super preparato e super specializzato se poi quell’elemento non ha” presa” sui bambini-ado­lescenti-ragazzi. E’ vero anche che l’insegnante preparato offre più possibilità operative nella vita reale ma si pensa e ci si riferisce allo scambio di amore, alla comprensione di singole personalità, al sup­porto psicologico-emotivo, alla tenerezza, alla gentilezza, all’acco­glienza di negatività e alla sua trasformazione in positività, armonia, gioia di andare a scuola perché c’è lei/lui proprio quell’insegnante, proprio quella maestra, o quel maestro. Ma lasciassero in pace i santi e scherzassero con i fanti! E sì, il lavoro dell’insegnante, ci hanno sempre detto, è una missione. Ore e ore di lavoro extra per insegnare a scrivere una sola vocale e solo a quel piccolo esserino impaurito perché non riesce come gli altri a farlo bene. Ricordiamo­ci degli insegnanti che hanno trascorso ore (oltre quelle ordinarie) a far scrivere vocali e non solo su ogni singolo quaderno pur di tran­quillizzare i piccoli studenti. Adesso un’altra Pinco Pallina ministro li vuole chiudere in uno schema burocratico amministrativo che non pertiene: cui prodest? Ecco l’invenzione:

Chiamata diretta: indicazioni operative per le scuole e i docenti

Cosa faranno i dirigenti scolastici? Pubblicheranno appositi avvisi relativi ai posti disponibili, individuando da 3 a 6 caratteristiche (coerenti con il Piano dell’offerta formativa) richieste ai docenti che dovranno inviare la loro candidatura. Il Ministero fornisce una tabel­la esemplificativa. Queste caratteristiche saranno di tre tipi: espe­rienze (didattica digitale, insegnamento in sezioni ospedaliere, prati­ca musicale, per fare degli esempi); titoli universitari, culturali e cer­tificazioni (come i dottorati su tematiche affini alla classe di concor­so o certificazioni linguistiche);attività formative. I dirigenti pubbli­cheranno gli avvisi dal 29 luglio per infanzia e primaria, dal 6 agosto per la secondaria di primo grado, dal18 agosto per la secondaria di secondo grado. Esamineranno poi i CV dei docenti presenti nel loro ambito territoriale a partire da quelli che hanno presentato la loro candidatura. Ogni scelta sarà motivata. I dirigenti faranno una pro­posta di incarico agli insegnanti individuati. I docenti potranno cari­care il loro curriculum sul sistema del Miur (Istanze Online) dal 29 luglio al 4 agosto per infanzia e primaria, dal 6 al 9agosto per la se­condaria di primo grado, dal 16 al 19 agosto per la secondaria di secondo grado. Avranno a disposizione un modello predefinito. Po­tranno partecipare a eventuali colloqui proposti dai dirigenti e accet­tare o meno le proposte ricevute. Per i docenti rimasti senza una sede alla fine delle procedure, questa verrà individuata dagli Uffici Scolastici Regionali.

Stefania Giannini Procedimenti giudiziari Inchiesta sui danni erariali all’Università di Perugia.

Il 23 febbraio 2014 un’inchiesta del quotidiano Il Tempo svelava che a novembre il revisore dei conti dell’Università di Perugia Antonio Buccarelli, magistrato presso la corte dei conti, aveva sollevato presso la stessa corte di Perugia il caso di mancati introiti da una locazione immobiliare destinata alla “Scuola Internazionale di Cuci­na Italiana” voluta dall’allora rettrice Giannini nel 2008 ma mai de­collata, per un totale di 525 000 euro di ipotizzato danno erariale. L’inchiesta è divenuta di rilevanza nazionale dopo i controlli della Guardia di Finanza al Rettorato il 17 marzo. Fermo restando che l’investigazione ai danni della ministra stia semplicemente vagliando l’ipotesi profilata dall’esposto, a Perugia, stando al Fatto Quotidiano diversi docenti hanno avuto da ridire sulla sobrietà gestionale della rettrice Giannini, e hanno sottolineato «il suo protagonismo […] la proliferazione di lauree ad honorem per richiamare in città perso­naggi di primo livello» e una politica di promozione personale. Il 6 aprile 2016 la Corte dei Conti contesta ufficialmente gli addebiti al ministro Giannini. Il 27 aprile 2016 viene condannata dalla Corte dei Conti dell’Umbria a risarcire l’ateneo con euro novemila.

Ed ecco la sua “sfavillante” carriera politica

Nel 2013 è candidata in Toscana nella lista Con Monti per l’Italia alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio per il Senato della Re­pubblica, venendo eletta senatrice della XVII Legislatura per cui è segretaria del gruppo al Senato per SC. Il 16 novembre dello stesso anno, l’Assemblea di Scelta Civica la nomina nuova segretaria e coordinatrice politica del partito. È presidente della delegazione par­lamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea. Il 22 febbraio 2014 viene nominata Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del governo Renzi. Il 17 aprile 2014 viene ufficialmente candidata alle elezioni europee come capolista di Scelta Europea nella Circoscrizione Italia centrale (che raccoglie le regioni Toscana, Umbria, Marche e Lazio). La lista si ferma allo 0,7% dei voti e non ottiene alcun seggio; la stessa Giannini raccoglie solo 3 218 preferenze. A seguito del crollo elettorale, si dimette dalla carica di segretario del partito. A febbraio 2015 insieme ad altri esponenti del partito lascia Scelta Civica per aderire al PD.

di Maria Pia Carlucci

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