Tassi usurai top secret. Industriali sottobraccio ai banchieri
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Tassi usurai top secret. Industriali sottobraccio ai banchieri. Nei recenti anni di deflazione, malgrado la strozzatura del credito persino verso le Pmi, si è giammai riscontrata un’alzata di scudi da parte di Confindustria, né delle grandi imprese, nei riguardi dell’intero sistema bancario, non fosse altro perché si paventavano ulteriori restringimenti. Solo l’uso della diplomazia, allora, per cercare di ottenere elasticità, in parte guadagnata. Del resto, anche le banche dai pochi capitali, e riserve, muovono migliaia di miliardi prestando il denaro dei depositi, mai il proprio, e lucrando sugli interessi. Così, ora che il costo del denaro Bce sfiora quota zero, quali sono gli interessi applicati dal cartello? Diamo un’occhiata. Per i mutui con ipoteca sulla casa tassi tra il 2-2,50%, mentre per i finanziamenti ad imprese, e famiglie l’imponibile è di netto più elevato, talché sempre più di frequente s’incappa nel reato d’usura. Diversi magistrati hanno già combinato pesanti sanzioni versus tali anomalie. Val la pena rammentare che in caso di condanna, le banche hanno obbligo di risarcire ogni interesse versato, e abrogare quelli in divenire. Da qualche anno intanto, gli istituti di credito hanno iniziato a concedere sospensioni sulle rate fino ad un massimo di 2 anni, al fine di non sommare ulteriori pendenze alla sofferenze. A ben notare, troppi banchieri disonesti hanno agito per i propri interessi, e non per quelli della banca e/o clientela. La macchina giustizia è lenta; quindi procedono su una autostrada di velluto. E l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) tra il novero di notizie e statistiche che rende note, si guarda bene dal fornire dati imbarazzanti su quanti abbiano vinto cause contro i tassi fuori controllo, e reticente a fornire i nominativi delle banche colpevoli. Renzi, frattanto, ha reintrodotto l’anatocismo: in soldoni i tassi sui tassi, passati da trimestrali ad annuali. Tanto per far un esempio; se si possiede uno scoperto di c/c, o prestito vitalizio di 100 euro, a fine anno gli interessi all’8% si andranno a sommare ai 100, in tal maniera si dovrà pagare sul montante di 108. L’ennesima regalia, e quando Matteo Renzi dismetterà i panni di politico, il settore bancario lo accoglierà, festoso, a braccia aperte tra le proprie fila.