Sei miliardi annui cash per la Sanità, ma nessuno li utilizza
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Sei miliardi di euro annui, ma potrebbe essere un tesoretto ben più congruo, da destinare alla Sanità pubblica. Nessun politico di rilievo par interessato. In teoria, basterebbe riaprire le case di tolleranza, tanto da rendere, come in Germania, o nei paesi del Nord Europa, almeno 6 miliardi. Quindi soldi freschi da immettere per sostenere l’enorme domanda ed offrire un servizio di migliore qualità, attestabile sugli standard di livello europeo. Nuove prestazioni, come le cure odontoiatriche, che ad oggi mai sono state perseguibili. Una sterzata che ricondurrebbe la Sanità ad essere amica delle esigenze dei cittadini, e non acerrima avversaria. Ed allora, cosa si aspetta a varare subitaneamente una legge che superi quella stantia, e vetusta della Merlin? Qualche politico di nicchia, ci ha sussurrato in un lobo auricolare, che l’ostacolo quasi insormontabile è rappresentato dalla Curia vaticana. E sì, meglio le prostitute in strada, lauto guadagno per protettori senza scrupoli, che uno stato laico, civile, e dalla pancia piena? Renzi, di contro, continua a far la trottola tra Bruxelles e Bonn, da consumato giullare alla corte dei potenti, senza adoperarsi a soluzioni idonee, come codesta. La Sanità pubblica, dopo gli innumerevoli errori perpetrati nel passato, ha trovato nella ministra Lorenzin l’implacabile killer. Giù la testa, ghigliottina!. E così gli italiani che avevano già perduto il potere d’acquisto dopo l’avvento della moneta unica, e vissuto l’incubo della susseguente fase di recessione, si ritrovano orfani, costretti a cospicui esborsi pur di combattere ad armi pari, alcune gravi patologie come quella oncologica. Come dimenticare poi, la cronica carenza di posti letto, ridotti a 3 per ogni mille abitanti, o dei pronto soccorso, congestionati ed ingestibili. Sei miliardi annui in più, e chi ha il fegato di riaprire i casini batta un colpo. Si dimostri alla nazione tutta di essere liberi da condizionamenti di ogni risma e colore.