Ue & Lorenzin: pronto piano per il collasso della Sanità, sulla scia della Grecia

Ue e Lorenzin. La Sanità pubblica, da qualche anno, orchestrata dalla ministra si avvia pericolosamente, al punto di non ritorno, seguendo la scia di quella greca oramai al collasso. Tra scelte errate, e sforbiciate di ogni tipo, grazie anche ai voleri della Troika, che tende ad impoverire sempre più l’Italia, i risultati funesti sono sotto gli occhi di tutti. Persino la vecchia, gloriosa, guardia medica notturna è stata soppressa, per poi, accorpare le singole unità dei medici di base, che dovrebbero funzionare, in teoria, fino alla mezzanotte. Ma al massimo le 20, di camici bianchi nemmeno l’ombra. E chi controlla? Quindi, oltre siffatto orario, o ci si rivolge alla guardia medica notturna privata (costo tra i 200-250 euro), ci si reca in ospedale al pronto soccorso, o si chiama la Croce Rossa. Con i prossimi tassi di iscrizione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia proposti al tavolo del Ministero della Salute, valutando anche le iscrizioni ordinarie e quelle disposte dai TAR degli anni passati, si può prospettare che nel decennio 2017/2026 acquisiranno la laurea circa 93.000 degli attuali e futuri studenti.

Se consideriamo anche i laureati che già oggi non trovano in Italia una offerta adeguata di formazione, valutabili in circa 15.000 medici, si verrà a creare un bacino di 108.000 medici alla ricerca spasmodica di uno sbocco prima formativo poi occupazionale. Ad invarianza di offerta formativa postlaurea annuale, circa 6.300 contratti di specializzazione e circa 900 borse di formazione in medicina generale, nel decennio 2017/2026 avremo almeno 36.000 medici cui verrà negata la possibilità di completare il proprio percorso di studio, indispensabile per entrare nel mondo del lavoro italiano. L’unica scelta che rimarrà praticabile per questi, sarà quella dell’emigrazione e quindi della possibilità di accedere ad un lavoro contrattualizzato in ospedale e, contestualmente, completare il percorso formativo fino alla acquisizione del titolo di Specialista necessario per la progressione di carriera. Troppi vincoli di retaggio culturale e di gerarchie, di conflitti e d’interessi non mirati al bene comune, non permettono uno “sblocco” che ci metta in linea con altri Paesi Ue/non Ue.

Come poi non dire dei tagli fatti con l’accetta ai posti letto, ormai ridotti al lumicino, dei pronto soccorso gremiti all’inverosimile, delle lunghe liste di attesa per visite, indagini ed interventi chirurgici. Insomma, la Lorenzin sta smontando, passo dopo passo, la Sanità pubblica, spalancando l’uscio, a quella privata. Il meccanismo è semplice. Facciamo un esempio: un paziente da operare urgentemente, ma con i tempi lunghi dell’ospedale rischia la propria incolumità. E così il chirurgo di turno, propone la soluzione rapida, cioè farsi operare nella clinica privata dove opera. Dunque, i casi, a questo punto sono tre: 1) si ha un’assicurazione sanitaria privata che ne copre le spese; 2) si hanno i denari per far fronte alla proposta avanzata; 3) si attende il turno di prenotazione per l’ospedale ma si rischia seriamente la pelle.

E diamo per conoscenza lumi sullo stato comatoso in cui la Troika ha ridotto la Sanità greca, e non solo. All’interno dell’ospizio per anziani più grande di Atene, il Konsoleion, il numero degli infermieri, dal 2007, ha subito un taglio pari ai di due terzi, mentre l’unico medico di guardia se ne è andato da tempo, così il personale che ancora, stoicamente resiste, lavora senza ricevere lo stipendio da 7 anni. Il Dr. Theodoros Ghiannaros, ex direttore sanitario dell’ospedale Elpis, racconta che sempre più spesso i pazienti ricoverati nella Sanità pubblica sono costretti a portarsi da casa siringhe, guanti sterili, e persino coperte. Inoltre, secondo l’European Center for disease prevention, il 10% dei pazienti è a rischio di poter contrarre infezioni mortali all’interno degli ospedali. A tutto ciò si aggiunge la mancanza cronica di personale ospedaliero, come per esempio nell’ospedale Kratico Gennimatas di Atene, tanto per citarne uno, in cui il 40% degli organici è vacante. Ma il collasso dei servizi sanitari, è solo uno dei tanti aspetti della crisi greca voluta dalla Troika.

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