Il buonismo verbale di Papa Francesco non basta. Nei fatti nulla di concreto. Ecco perché
Il buonismo verbale di Papa Francesco non basta. Nei fatti nulla di concreto. Non c’è giorno, infatti, che Papa Francesco non spenda parole a favore dei poveri, della carità, della misericordia, della non violenza, del diritto alla vita, dell’accoglienza. Ma a spese di chi? Il buon esempio dovrebbe venire proprio dal Vaticano, ma così non è.
Infatti, la Santa Sede dorme sonni tranquilli ed agiati su di una montagna d’oro ( le stime sono variegate e vanno da centinaia di miliardi fini a circa 2.000 miliardi di euro, quasi quanto il debito italiano), oltre che immobili e terreni sparsi per il mondo, per una valore accertato di oltre 2.000 miliardi di euro.
Allora è lecito chiedersi, come mai con tanta ricchezza , non si costruiscono case per i poveri sui loro terreni per accogliere poveri italiani ed immigrati?
Della serie, si predica bene e si razzola male? Sembrerebbe proprio di si.
Dunque, è facile dire “volemose bene”. Facile prendere il nome di S. Francesco di Assisi in prestito. Lui , che si è spogliato di tutti i sui beni terreni, e che dovette lottare anche con la Santa Madre Chiesa opulenta e grassona e menefreghista, per riuscire ad ottenere, alla fine, il riconoscimento della sua dottrina basata sulla povertà.
Ed ora, dopo oltre 2.000 anni dalla morte di Cristo, oltre le parole di conforto del Papa, altro non c’é.
Vescovi e Cardinali imbellettati, con vesti sontuose e vita tutt’altro che disagiata, ad esclusione dei missionari, che invece rischiano anche la vita.
Chiese piene di ornamenti, quadri preziosi,, sculture di ogni genere, arazzi, ori, ecc, mentre nel gelo della notte le porte sono chiuse per gli ultimi. Mica aperte ai poverelli di San Francesco!!!
D’altronde, cosa ci si può aspettare da una Chiesa che per millenni è stata arroccata nei dogmi, negli anatemi, nelle scomuniche, nei roghi di persone vive, nelle decapitazioni,nel carcere duro e disumano, e nei Pai eletti tra le varie signorie?
La storia è lastricata di appropriazioni indebite della dottrina di Cristo, mentre i fatti nefasti, comprese le lotte intestine per il potere temporale (leggasi, per esempio, i Borgia), docet.
E allora? Sono i fatti che contano, e non le chiacchiere.
Ormai le città, in testa quelle italiane, pullulano di emigrati africani, musulmani, che stazionano innanzi a bar, supermarket, banche, ecc con il piattino in mano, a chiedere elemosina. Da parte di chi? Di Allah il grande?
E perché un cattolico dovrebbe offrire denaro ad un musulmano, la dove gli stessi consanguinei bruciano chiese, stuprano ed uccidono senza alcuna distinzione, sempre in nome di un finto Allah? E come mai non vanno ,invece, ad elemosinare innanzi alle loro moschee? Probabilmente perché nessuno gli darebbe un centesimo di euro.
Consiglio: non date nulla a questi finti profughi , così, forse ritorneranno da dove sono venuti, e sicuramente Allah il grande li accoglierà a calci nel sedere.