Ultimi colpi di coda del Pd contro la stampa ostile. Dopo il Fatto , ora un’altra querela di Boeri a La Verità
Ultimi colpi di coda degli adepti del Pd contro la stampa ostile. Dunque, dopo la querela da parte del padre di Renzi, Tiziano, contro Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, che è stato condannato in solido con una sua giornalista e la società editoriale, per 95 mila euro, ora ne è giunta una nuova da parte del Presidente dell’Inps, Tito Boeri, contro il direttore de La Verità, Maurizio Belpietro, ed un suo giornalista.
Ma ci chiediamo, è stata chiesta forse prima una rettifica, con la stessa rilevanza degli articoli in questione?
Sta di fatto che da un po di tempo le querele sembrano andare di moda, soprattutto contro la stampa ribelle nei confronti di chi appartiene al girone del Pd, o della sinistra in generale.
E veniamo all’Inps, che con un comunicato fa sapere che Tito Boeri querela Maurizio Belpietro e Giacomo Amadori
Nota stampa: Il presidente Boeri ha depositato oggi querela nei confronti del direttore del quotidiano “La Verità” Maurizio Belpietro e del giornalista Giacomo Amadori, il quale, in data 7 ottobre 2018 nell’articolo “Boeri usa le pensioni contro il governo: vuole tagliarle tutte a eccezione della sua”, ha accusato il Presidente di usare l’Inps per propri personali fini e, in particolare, per garantirsi un personale vantaggio economico.
Nello specifico, nell’articolo il giornalista, con riferimento alla proposta di riforma sulle cosiddette ‘pensioni d’oro’, afferma che “nella nuova versione […] vengono escluse dai tagli le pensioni in cumulo e quindi anche quelle che Boeri riceverà per il suo lavoro all’Ocse”.
Questa frase è fortemente diffamatoria, in quanto è di facile verifica che il prof. Boeri non percepisce, né percepirà in futuro, alcun trattamento pensionistico dall’Ocse, avendo riscattato i contributi versati nel corso di tale rapporto lavorativo. E’ peraltro noto che il Presidente si è espresso a favore dell’inserimento delle pensioni in cumulo nella proposta di legge sul ricalcolo delle “pensioni d’oro”, come peraltro documentano le recenti audizioni da lui svolte in Commissione Lavoro alla Camera.
Anche in articoli successivi, ed in particolare all’interno di un articolo datato 14 ottobre 2018, il giornalista torna ad insinuare che il prof. Boeri avrebbe abusato del proprio ruolo per perseguire interessi privati.
Considerate queste ripetute dichiarazioni dall’evidente contenuto diffamatorio si è pertanto reso necessario per il Presidente adire le vie legali.