Patto Renzi-Big Pharma: l’Auschwitz dei vaccini di massa
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Patto Renzi-Big Pharma. Mentre il Pm di Trani, Michele Ruggero, chiede l’archiviazione su due casi di autismo i cui sospetti erano ricaduti sul vaccino, naturalmente, dopo indagini accurate, contestualmente è stata data diffusa notizia dei passi avanti della ricerca sul vaccino “unico” contro i tumori. Ricercatori dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz (Germania) hanno testato con successo un vaccino che, già a minime dosi, è in grado di innescare una risposta immunitaria efficace contro il tumore. Il vaccino è stato sperimentato all’inizio sui topi , in seguito su tre pazienti colpiti da melanoma (cancro della pelle) in stadio avanzato. Il vaccino si presenta come una capsula fatta di “goccioline” di grasso che contiene le ”istruzioni genetiche” per provocare la risposta immunitaria mirata: una molecola di Rna intercambiabile a seconda del tumore da combattere. Una volta iniettata per via endovenosa, la capsula raggiunge milza, linfonodi e midollo osseo dove viene “ingoiata” dalle cellule immunitarie.
Tutto, però, riconduce con probabilità ad una mirata e silenziosa strategia tra il Governo e le Multinazionali del farmaco iniziata già nel 2014. Oltre al ministro Padoan, all’incontro dell’Ottobre 2014 con le aziende farmaceutiche furono presenti il premier Matteo Renzi, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, l’ex ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti e i consiglieri economici di Palazzo Chigi, Marco Simoni e Marco Fortis. Al termine della riunione, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, dichiarò che il Paese “deve tornare a crescere, solo così può uscire dalla crisi. Ho visto in questo una grossa determinazione del premier e noi siamo pronti a fare la nostra parte, siamo un settore che può rappresentare qualcosa di importante per l’ economia del Paese”.
L’obiettivo di facciata fu quello di fare il punto sull’impegno dell’Esecutivo in un settore strategico come quello farmaceutico e sull’attrazione di investimenti in Italia. Si discusse non solo di riforma del lavoro, ma anche della possibile creazione di occupazione puntando anche a settori innovativi e ricerca. Il patto sui consistenti investimenti da parte delle Big Pharma in cambio di cosa? Probabilmente l’assicurazione del governo a perpetrare una indiscriminata vaccinazione di massa. E questo è solo un risvolto della medaglia. Un chiarimento sul vero procedere dell’industria farmaceutica lo dette Beppe Grillo in uno dei suoi spettacoli di diversi anni fa: “Ho appreso che a tre chilometri da Auschwitz c’è un “campo di concentramento” in cui sono morti trecentomila ebrei. Crepati. Di fatica. Non si tratta di un lager nazista, ma di una “società per azioni”, la IG Farben, multinazionale che produceva lo Zyklon-B, il gas con il quale gli ebrei venivano sterminati. Per la cronaca, la Farben non è stata chiusa. C’è ancora. Ha solo cambiato nome. Ora si chiama Bayer, è una delle case farmaceutiche più importanti del mondo. Cinque anni fa, la Farben-Bayern ha messo in commercio il Lipobay, un farmaco anticolesterolo responsabile della morte di sessantacinquemila persone. È una roba da matti. Veramente”.