Famiglie: meno detrazioni fiscali, servizi più cari, attacco alla casa, ed aumento Iva in vista

Il governo punta ad incidere sulla già disastrate casse delle famiglie italiane: servizi più cari, meno detrazioni fiscali, più tasse su chi affitta privatamente una o più camere della propria casa, dimezzamento dei congedi di paternità (da 4 a 2 giorni), ulteriori privatizzazioni, incluse le società di servizi.

Cresceranno i prezzi di acqua, trasporti, poste, energia e Sanità. Inoltre, si tagliano ancora  i fondi alle regioni (circa 800 milioni) ed il rosso supererà i 2,7 miliardi annui. E nell’imminente c’è il varo dell’aumento dell’Iva e la riforma del catasto.  Intanto, per far subito cassa  ci sono gli aumenti delle accise sulle sigarette (190 milioni di euro) e l’inasprimento delle imposte sui giochi.

Per quanto riguarda un aumento dell’Iva, ci sarebbe già il consenso di Confindustria, barattato con una riduzione del cuneo fiscale.  Se si volesse far cassa presto, senza andare a mettere le mani nelle tasche delle famiglie, basterebbe riaprire le case chiuse, che in Germania rendono allo Stato oltre 6 miliardi l’anno. Ma il governo, più cattolico che laico, svicola. Una cosa è certa, e cioè che l’aumento dell’Iva , quando ci sarà, finirà di mettere le famiglie in ginocchio.

In particolare, per quanto riguarda la tassazione  sugli affitti di camere, questa sembra essere la prima mossa di una nuova spremuta sul mattone, a cui seguirà quella del nuovo catasto. Ma la storia non finisce qui. Se Renzi dovesse vincere alle prossime elezioni, ci sarebbe allo studio una maxi patrimoniale ed un prelievo forzoso sui conti correnti bancari e postali, una tantum, per un totale di circa 400 miliardi di euro.

Tornando a chi affitterà una, o più camere del proprio alloggio, si dovrà pagare una cedolare secca del 21%, oltre la commissione ai vari portali turistici, Airubnb, Booking ed Homeaway, che si aggira intorno al 18%, a cui vanno aggiunti gli ulteriori costi di lavanderia, elettricità, riscaldamento ed acqua. Ed a furia di prendere ordini dalla Troika, l’Italia risulterà sempre più in ginocchio, ed impantanata nelle sabbie mobili.

Ma se si volesse attuare una pur minima riforma fiscale per far emergere il sommerso dei soliti furbetti, basterebbe far detrarre a tutti, almeno alcune voci dove è ormai noto si annidi l’evasione. Spese per avvocati, commercialisti, medici, meccanici, elettrauto, elettricisti, antennisti, notai, imbianchini, giardinieri, ecc. In tal modo ognuno potrebbe controllare l’altro. Troppo semplice? Sì, ma le caste vanno protette, ed a pagare sono i soliti noti, dipendenti pubblici e privati, in compagnia dei pensionati. Eccolo qui il nostro Paese. 

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