Con il prossimo Governo, ecco il Ministro della Sanità che ci vorrebbe, Massimo Barra

Mentre il Governo non ha una visione politica sul futuro del Paese, continua, invece, ad investire sui vari bonus a pioggia, con la speranza di ingraziarsi cittadini che abboccano all’amo. Il Governo, fino ad ora non ha effettuato nessuna forma strutturale, e si è dedicato solo ai vaccini per il Covid, non avendo neanche potenziato nè il servizio sanitario nè, messo mano ad una riforma urgente dei medici di base. Ed in questo quadro desolante del Governo Conte e delle forze politiche che lo sostengono, segnaliamo per chi dovesse prossimamente governare il Paese, la figura di Massimo Barra, ex Presidente della Croce Rossa italiana, successivamente ex Presidente della Croce Rossa internazionale e Vice Presidente della Mezza Luna. E per chi eventualmente non conoscesse la figura di Massimo Barra, riportiamo la prefazione del suo libro “Croce Rossa Amore mio” di Livia Turco,  Ministro per la Solidarietà Sociale (1996-2001) e Ministro della Salute (2006-2008) che ha esaltato le doti di un grande medico, inviso alla politica, con cui non ha avuto nulla a che spartire. Ed ecco perchè ancora oggi abbiamo dei Ministri della Salute che, purtroppo non capiscono nulla di Sanità

Prefazione del libro “Croce Rossa Amore mio”

di Livia Turco

Ho conosciuto Massimo Barra nel 1996 quando ero Ministra della Solidarietà Sociale ed avevo tra i miei compiti le iniziative di presa in carico delle persone tossicodipendenze e la lotta contro le droghe. Come scrive Massimo Barra nel suo bel libro tra i suoi tantissimi incarichi vi fu anche quello di far parte della Consulta Nazionale sulle tossicodipendenze istituita presso la Presidenza del Consiglio Ministro della Solidarietà Sociale. Conoscere Massimo Barra significò prima di tutto conoscere l’esperienza di Villa Maraini di Roma, fondata da Massimo ed il camper che dal 1992 sosta alla Stazione Termini ed a Tor Bella Monica . E’ stato uno di quegli incontri che hanno lasciato in me un segno profondo nella mente e nel cuore. Che mi ha insegnato cosa vuol dire concretamente la “ cura delle persone”. Con il suo carattere determinato, a volte irruento, schietto, fuori dagli schemi, Massimo Barra aiutava la discussione complessa e difficile che avveniva nel mondo degli operatori sociali che si occupavano di presa in carico delle persone tossicodipendenti. Sollecitava ad “ andare al sodo” a non divagare con sofisticati schemi ideologici, a guardare alla persona sofferente, alla sua presa in carico efficace. Sollecitava talvolta in modo brutale a non avere schemi e certezze ma ad ascoltare solo il motore dell’anima che si nutre della amorevolezza verso le persone e cerca di capire come darle fiducia ,come aiutarla a ritrovare il senso della vita. Anche quando questo passa nel fornire alla persone siringhe per iniettarsi l’eroina in modo sicuro o fargli trovare il metadone per sottrarre la persona dal ricatto e dalla sottomissione al traffico delle droghe. Perché siringhe e metadone sono solo il mezzo per arrivare all’animo della persona , per conquistare la sua fiducia e con la persona medesima attivare un percorso di fuoriuscita dalla dipendenza dalla sostanza. Non la cronicizzazione della dipendenza ma la ricerca di strategie efficaci per uscire dalla dipendenza. Sono le strategie di Riduzione del danno che tanto scalpore fecero in Italia e di cui Massimo Barra è stata uno degli antesignani. Strategie che confermammo come scelte governative nella Conferenza Nazionale sulle tossicodipendenze promossa da Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Napoli nel 1998. Questo libro che racconta l’intensa vita di Massimo Barra è bello ed utile perché fa conoscere da vicino una persona importante, che ha dato molto al nostro paese e ad una istituzione fondamentale per tutta l’umanità che è la Croce Rossa. Ci fa ripercorrere da un ottica particolare la storia del nostro Paese , ad esempio attraverso il racconto di suoi terremoti e delle sue alluvioni. Colpiscono la dedizione di Massimo Barra verso la Croce Rossa .Fin dal suo esordio da ragazzo , come pioniere, quando partecipa alla raccolta fondi “ fiero e compunto , con la cassetta della Croce Rossa sul petto e la manina in quella della sua nuova accompagnatrice (Michelle di Stefano, un allieva infermiera volontaria) , Massimo girò per le strade di Roma e giunse a S. Pietro, straripante di folla. Fu lì che gli venne scattata, da un passante incuriosito da quel S. Bernardo con al collo la cassetta della Croce Rossa, la fotografia che diverrà negli anni famosa nel mondo”. Il libro racconta in modo schietto le battaglie di Massimo per innovare la Croce Rossa come quando, nel marzo del 1979 stilò il Manifesto ideologico programmatico dei Volontari della CRI di cui Massimo fu il secondo firmatario, insieme ad altri trenta, che provocò un forte dibattito raggiungendo ben tremila sostenitori. Tra l’altro questo dibattito si collocava in un momento cruciale con l’approvazione della riforma del Sistema Sanitario Nazionale legge 833/78 , Ministra Tina Anselmi. Tale riforma comportava anche una riforma dell’assetto della Croce Rossa ed anche di questo massimo Barra fu protagonista. Il suo impegno da protagonista di primo piano lo portano anche a scontrarsi con persone importanti come Maria Pia Fanfani e Maria Pia Garavaglia di cui riconosce merito, competenza, correttezza e sensibilità umana nonostante i conflitti derivanti dalla diversità di vedute e dei punti di vista. Colpisce il racconto delle molte presenze internazionali che portano Massimo Barra ad operare in ogni angolo del mondo e che dimostrano quanto sia cruciale , direi essenziale, l’attività della Croce Rossa per aiutare e risolvere i drammi dell’umanità .Il Libro si conclude con la storia di Villa Maraini raccontata attraverso documenti, interviste, articoli comparsi nel corso degli anni che ne scandiscono i momenti della fondazione, della crescita, dell’innovazione, delle difficoltà. Ne raccontano la passione degli operatori e dei volontari, la ricerca determinata dura e convinta di togliere le persone dall’emarginazione ed offrire loro un futuro riconoscendo a ciascuno pari dignità. Riconoscere e promuovere piena dignità a ciascuna persona , promuovere l’ eguaglianza di rispetto significa credere in quella persona, attivare le sue capacità e la sua volontà anche quando esse sono compromesse ed abbattute. Credere nella forza di ciascuna persona, creare le condizioni perché esprima le sue doti e le sue competenze, riscopra il senso ed il gusto della vita. Questa è la missione di Villa Maraini e del suo Camper e la sua bella e preziosa lezione che vale per ciascuno di noi. Che ciascuno di noi deve apprezzare e che questo bel libro ci fa conoscere. Coinvolgendoci e facendoci riflettere sulle cose che contano nella vita.

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