Virginia Raggi è ballottaggio ma subito sindaco se…
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Virginia Raggi è ballottaggio ma… Domani, 5 Giugno 2016, dopo le canoniche scaramucce di rito, finalmente si vota per il rinnovo dei consigli amministrativi in molti comuni d’Italia, Roma in testa. Secondo sondaggi ed impressioni, Virginia Raggi è al ballottaggio, ma può indossare la fascia da subito, anche se il partito degli astenuti fa confluire un bel serbatoio di voti freschi sulla pentastellata. Coloro non si sentono più popolo sovrano, ma merce di scambio, non si recano più alle urne da anni nauseati da mafie, partitocrazia, e da falsi direttori d’orchestra.Abbiate coraggio! Il cambiamento epocale è a portata di matita (perchè non di click o penna?).
Con la vittoria Grillo e i suoi suonerebbero le trombe di Gerico alle incombenti politiche, e allora sì, che saran crolli. Quando la Raggi indosserà la fascia, ogni cittadino dovrà fare il sindaco del suo metro quadrato di spazio, partecipare, non porre deleghe, ha tuonato Grillo in collegamento telefonico. Ricordiamo che il garante del Movimento 5 Stelle non è sceso a Roma a dare man forte, proprio a dimostrare che l’abbraccio spetta ai cittadini, non a suggeritori quali Renzi. Se, al contrario, si finisse al ballottaggio, Virginia Raggi avrà Giachetti; e già, perchè il Pd è osso duro ad abdicare, ben ramificato come è sul territorio, e tra i gangli del potere occulto. Marino ha fatto più danni che altro, e la destra di Alemanno e Soci anche peggio. Ma se il popolo, dopo le nefandezze degli ultimi 20 anni, che hanno messo in ginocchio la capitale, non ha voglia di cambiamenti, allora vorrà dire solo che mal governo e male affare, sono mali incurabili impressi nel codice genetico. Con Roma, o si fa l’Italia o si muore! I tromboni della politica devono tacere, per lasciare il passo a violini, chitarre, pianoforte, alla melodia. Giugno; Primavera della Rinascita se non araba, almeno tricolore.